Piazza Bartolo Longo Pompei

Piazza Bartolo Longo è il cuore pulsante di Pompei, una città intrisa di storia e spiritualità. La piazza prende il nome dal beato Bartolo Longo, figura centrale nella rinascita spirituale e sociale della città. Il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei domina la piazza, e la sua storia è indissolubilmente legata a quella del suo fondatore, Bartolo Longo, il quale trasformò Pompei in un centro di devozione mariana e di solidarietà sociale. Ma chi era Bartolo Longo, e come è riuscito a cambiare il destino di questa città?

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La Vita di Bartolo Longo e la sua Conversione

Bartolo Longo nacque a Latiano, in provincia di Brindisi, il 10 febbraio 1841, in una famiglia profondamente religiosa. Tuttavia, durante gli anni universitari a Napoli, si allontanò dalla fede cattolica, avvicinandosi alle correnti spiritistiche e anticlericali del tempo. In questo periodo di smarrimento, si lasciò attrarre dalle pratiche esoteriche e divenne perfino sacerdote di una setta spiritista. La sua vita sembrava destinata a un tragico declino, ma la Provvidenza intervenne attraverso la figura dell’amico Vincenzo Pepe, il quale lo riportò sulla via della fede.

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La conversione di Bartolo Longo avvenne nel 1865. In quel momento cruciale, compresa la gravità dei suoi errori e sentendo il peso del peccato, ebbe una visione che lo cambiò per sempre: la Madonna del Rosario gli apparve e gli promise la salvezza se avesse dedicato la sua vita alla diffusione del Santo Rosario. Da quel momento in poi, Bartolo abbandonò ogni pratica spiritista e iniziò un cammino di penitenza e dedizione al prossimo. Questo fu l’inizio di un’opera che avrebbe cambiato non solo la sua vita, ma quella di un’intera comunità.

 

La Fondazione del Santuario Mariano di Pompei

Nel 1872, Bartolo Longo si trasferì nella valle di Pompei per gestire le proprietà della contessa Marianna De Fusco, che sarebbe poi diventata sua moglie. La valle, all’epoca, era un luogo desolato, abitato da contadini poveri e privo di infrastrutture. In un contesto così difficile, Bartolo Longo comprese che la rinascita spirituale e sociale della comunità doveva passare attraverso la devozione alla Madonna del Rosario.

Nel 1876 iniziò la costruzione del Santuario di Pompei, un progetto ambizioso che avrebbe richiesto risorse e dedizione. Nonostante le difficoltà economiche, Bartolo riuscì a coinvolgere benefattori e devoti da tutta Italia, raccogliendo i fondi necessari per costruire il tempio mariano. L’opera, dedicata alla Vergine del Rosario, divenne rapidamente un simbolo di fede e speranza per tutta la popolazione.

La Storia del Quadro della Madonna di Pompei

Uno degli elementi centrali del Santuario è il quadro della Madonna di Pompei, una tela di modeste dimensioni che ritrae la Vergine Maria con in braccio Gesù Bambino e con San Domenico e Santa Caterina da Siena inginocchiati ai suoi piedi. L’arrivo del quadro al Santuario è avvolto in un’aura di miracolo e provvidenza.

Bartolo Longo, non avendo mezzi per commissionare un’opera d’arte importante, ricevette da Suor Maria Concetta De Litala un quadro malandato e di scarso valore artistico. Tuttavia, il beato, convinto che non fosse l’apparenza a contare ma la fede, accettò l’immagine con devozione. Il 13 febbraio 1876, il quadro giunse a Pompei su un carro di letame, simbolo della miseria materiale ma anche della potenza della fede che sa trasformare il poco in molto. Da allora, l’immagine della Madonna di Pompei ha attratto milioni di pellegrini, diventando oggetto di numerose grazie e miracoli.

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La Trasformazione di Pompei e la Nascita del Comune

L’opera di Bartolo Longo non si limitò alla costruzione del Santuario. Egli comprese che per migliorare le condizioni di vita della popolazione locale era necessario offrire educazione, assistenza e opportunità di sviluppo economico. Fondò orfanotrofi, scuole e laboratori per giovani e poveri, dando lavoro e dignità a centinaia di famiglie. Inoltre, promosse la costruzione di strade, case e infrastrutture per trasformare la valle di Pompei in un centro vivibile e moderno.

La crescente rilevanza del Santuario e delle opere di Bartolo Longo portò, nel 1928, alla creazione del comune di Pompei, che si staccò da quello di Scafati. La città, già nota per gli scavi archeologici dell’antica città romana, diventò un importante centro di pellegrinaggio, visitato ogni anno da migliaia di fedeli da tutto il mondo.

Piazza Bartolo Longo, con il maestoso Santuario della Beata Vergine del Rosario, rappresenta il simbolo tangibile della visione e della fede del beato Bartolo Longo. La sua vita, segnata da una profonda conversione e da un impegno instancabile per il bene del prossimo, è un esempio luminoso di come la fede possa trasformare le vite e risollevare intere comunità. Pompei, grazie a lui, è oggi non solo un luogo di memoria storica e archeologica, ma anche un centro di spiritualità e carità cristiana che continua a ispirare pellegrini e visitatori di ogni parte del mondo.

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